Camarda- Assergi – San Pietro della Jenca – Camarda
Tema Ciclo escursionistico: paesaggistico, storico – religioso, . |
Partenza-Arrivo: Camarda, zona farmacia (AQ), 772 m.s.l.m.; Provincia L’Aquila; Regione Abruzzo |
Dislivello Totale: 503 metri |
Quota Max: 1.170 (S.Pietro della Jenca) |
Quota Min: 846 (Valle del fiume Raiale) |
Tempo: 1:50 |
Distanza: 17,52Km |
Difficoltà Media Discesa: Escursionista (breve tratto Impegnativo 4GT) |
Difficoltà Media Salita: Escursionista(brevi tratti 3GT) |
Sviluppo chilometrico positivo: 8.22 km |
Sviluppo chilometrico negativo: 9.30 km |
Percentuale ciclabilità: 100% (ciclabilità salita 100%, ciclabilità discesa 100%) |
Pendenza max positiva (relativo fondo stradale): 19% (3GT) |
Pendenza max negativa (relativo fondo stradale): – 38% (4GT) |
Percentuale di percorso a fondo naturale: 93 % fondo sterrato, 6% fondo asfaltato, 1% fondo erboso |
Periodo consigliato: tutto l’anno con preferenza Primavera – Estate |
Cartografia: Carta dei Sentieri Gran Sasso D’Italia-CAI (scala 1:25000); Carta Topografica Regionale IGM (1:25000), quadrante 140-III SW |
Note: Previo accordo è possibile una visita speleologica alla Grotta Amare con accompagnatori CAI. Consigliata visita al museo del punto informativo della sede del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga Consigliata visita al museo del punto informativo della sede del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga. |
Guarda la scheda di interpretazione percorsi |
Descrizione tecnico turistica del ciclopercorso
Il ciclopercorso proposto si sviluppa all’interno del perimetro del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (seguirà l’acronimo PNGSL), attraversando caratteristici paesi quali Camarda ed Assergi che in gran parte conservano la loro originalità architettonica. Dal punto informativo del PNGSL, sito in Camarda ( foto1) al km 14,5 della s.s.17 bis, si giunge ad Assergi ( foto 2) percorrendo la medesima statale in comoda pedalata. Qui, si giunge alla sede del PNGSL nell’ex convento dedicato a San Francesco. Restaurato dall’Ente con molta cura, la suggestiva struttura ospita gli uffici e il personale del Parco. All’interno del Polo Amministrativo sono stati allestiti un antiquarium che custodisce i reperti archeologici provenienti dalla vicina Grotta a Male e la ricostruzione di una tomba del III sec. a.C. dalla necropoli di Bazzano, dove poter seguire un virtuale percorso storico-cronologico del luogo di sviluppo della cicloescursione. Nel relativo chiostro francescano si possono ammirare gli affreschi restaurati, con scene di vita di San Bernardino da Siena. Usciti dal paese si prosegue il ciclopercorso risalendo il lato destro orografico di una parte di valle pedemontana denominata del Vasto, alla base della catena occidentale delGran Sasso, sotto la linea ideale che unisce il Monte Pizzo Cefalone alPizzo di Camarda passando per la Cresta delle Malecoste. La vista della maestosità del dislivello di tale catena ci accompagna per l’intera gita. Sulla sinistra si intuisce la presenza del torrente Raiale che più a monte trova le sue sorgenti, il quale sarà visibile sul ritorno. Il percorso si sviluppa ad anello il cui tratto di andata avendo una quota altimetrica superiore risulta più aereo. La conformazione orografica della valle del Vasto presenta numerose grotte di piccolo e medio volume mentre una è di rilevante interesse sia geologico che antropologico: Grotta Amare, 960 m.s.l.m., ( foto 4). E’ una grotta di origine carsica dove le acque percolanti dalla superficie hanno solubilizzato il calcaree rendendo la grotta oggi costituita da quattro camere. Di esse una è aerea e ne costituisce l’accesso mentre le restanti sono visitabili con attrezzatura speleologica. Le ultime due camere sono riempite parzialmente di acqua e scendono fino al livello della valle sottostante ( circa 880 m). La grotta con buona probabilità ha ancora camere da esplorare. La camera aerea è stata dal periodo paleolitico da riparo e vissuta da ominidi fino all’età del bronzo. Testimonianza a questo sono i suppellettili ritrovati e ancor più sbalorditivo i resti scheletrici di tre individui risalenti a periodi differenti. Dunque si giunge a S.Pietro della Jenca, 1150 m.s.l.m., (foto 5), agglomerato di case pastorali del paese di Camarda utilizzato dai pastori nei periodi estivi ed oggi rivalorizzato per nuove tendenze di recupero artistico, turistiche e spirituali in seguito alle numerose visite di Giovanni Paolo II. Ad esso sono state erette varie stele commemorative e dato il suo nome ad una cima in prossimità di Pizzo Cefalone(2444 m). Dopo una visita all’agglomerato urbano prendiamo un sentiero per tornare al paese di Assergi che costeggia lo stesso versante vallivo ma più vicino al fiume dove si aprono altre piccole cavità e si incontrano i ruderi di S.Maria della Croce (foto 6). Approfondimenti Chiesa di Santa Maria Assunta (sec. XIII). La chiesa ( foto 1) e la cripta furono costruite sul ciglione di roccia che fungeva a difesa naturale al castello di Assergi. Il rinvenimento di una pergamena ha datato al 1150 l’inizio dei lavori degli ambienti ipogei della cripta su cui alla fine del XIII sec. fu eretta la basilica superiore. Numerosi i lavori architettonici fino al recupero, nel secolo scorso, per ottenere l’immagine della facciata e cripta che abbiamo oggi. L’ambiente ipogeo fu eretto in onore di S.Franco dove si conservano le reliquie del santo , racchiuse in preziosi scrigni, custoditi nel sarcofago principale, datato al XV sec. San Clemente Questa piccola chiesa chiamata S.Clemente in Fratta (Foto 7), di origine ancora dubbia, può risalire ai primi secoli del cristianesimo ed una antica tradizione narra l’esistenza nei pressi della chiesa di una catacomba dei primi marti.ri cristiani. San Pietro della Jenca Posto su di un colle nel Parco Nazionale del Gran Sasso, l’antichità del pittoresco monumento è data da un affresco posto all’interno della chiesa, raffigurante S.Cristoforo nell’atto di sorreggere il Bambino Gesù, con una tecnica di affreschi del XIII. L’attuale costruzione (foto 4) è composta da due piccoli edifici, entrambi coperti a capanna e realizzati in pietra a vista locale. All’esterno, la facciata è arricchita da un portale ad architrave poggiato su mensole e corredata di un campanile a vela. L’interno si presenta con una suggestiva aula unica, coperta da una volta a botte in pietra.La presenza di un arco trionfale tamponato nella parete absidale fa supporre che in antico l’aula dovesse sfociare in un’abside semicircolare. La notorietà di questo monumento è legata alla figura di Giovanni Paolo II che amava recarsi in raccoglimento e preghiera in questi luoghi. Nel 1999 è stata collocata all’esterno una stele commemorativa e nel 2005 gli è stata intitolata una vetta tra Pizzo Cefalone e Vetta delle Malecoste.
Santa Maria della Croce Anch’essa di origine prossima al XIII sec (foto 5), subì un crollo nel terremoto del 1703 che colpì anche i paesi del vicinato. Ciò che rimane oltre al muro di valle è la parte absidale, i cui resti chiudono piccole cavità nella roccia. Buona parte del corpo della costruzione si sviluppava verso valle, costituente il sacrato della chiesa. E’ evidente la copertura della parte antistante l’abside con le imposte di volta visibili ai due spigoli della costruzione. A pochi metri dalla chiesa si nota un piccolo riparo parzialmente chiuso da mura, nel cui interno si nota una vasca di raccolta dell’acqua. La tradizione narra che i credenti di Assergi dopo processione nella chiesetta di S.Clemente, nel giorno della resurrezione, tornassero al paese passando in preghiera a S.Maria della Croce.
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Vista Aerea Guarda il tracciato con Google Earth (Scarica Google Earth) |