17 Aprile 2024 | 22:26


Camarda- Assergi – San Pietro della Jenca – Camarda

volantino camarda

Tema Ciclo escursionistico: paesaggistico, storico – religioso, .
Partenza-Arrivo: Camarda, zona farmacia (AQ), 772 m.s.l.m.; Provincia L’Aquila;   Regione Abruzzo
Dislivello Totale: 503 metri
Quota Max: 1.170 (S.Pietro della Jenca)
Quota Min: 846 (Valle del fiume Raiale)
Tempo: 1:50
Distanza: 17,52Km
Difficoltà  Media Discesa: Escursionista (breve tratto  Impegnativo 4GT)
Difficoltà  Media Salita: Escursionista(brevi tratti  3GT)
Sviluppo chilometrico positivo: 8.22 km
Sviluppo chilometrico negativo: 9.30 km
Percentuale ciclabilità: 100% (ciclabilità  salita 100%, ciclabilità  discesa 100%)
Pendenza max positiva (relativo fondo stradale): 19% (3GT)
Pendenza max negativa (relativo fondo stradale): – 38% (4GT)
Percentuale di percorso a fondo naturale:  93 % fondo sterrato, 6% fondo asfaltato, 1% fondo erboso
Periodo consigliato: tutto l’anno con preferenza Primavera – Estate
Cartografia:  Carta dei Sentieri Gran Sasso D’Italia-CAI (scala 1:25000); Carta Topografica Regionale IGM (1:25000), quadrante 140-III SW

Note: Previo accordo è possibile una visita speleologica alla Grotta Amare con accompagnatori CAI. Consigliata visita al museo del punto informativo della sede del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga Consigliata visita al museo del punto informativo della sede del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga.

 altimetria_assergi
Guarda la scheda di interpretazione percorsi
Descrizione tecnico turistica del ciclopercorso

assergi_01Il ciclopercorso proposto si sviluppa all’interno del perimetro del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (seguirà  l’acronimo PNGSL), attraversando caratteristici paesi quali Camarda ed Assergi che in gran parte conservano la loro originalità architettonica.

Dal punto informativo del PNGSL, sito in Camarda ( foto1) al km 14,5 della s.s.17 bis, si giunge ad Assergi ( foto 2) assergi_02percorrendo la medesima statale in comoda pedalata. Qui, si giunge alla sede del PNGSL nell’ex convento dedicato a San Francesco. Restaurato dall’Ente con molta cura, la suggestiva struttura ospita gli uffici e il personale del Parco. All’interno del Polo Amministrativo sono stati allestiti un antiquarium che custodisce i reperti archeologici provenienti dalla vicina Grotta a Male e la ricostruzione di una tomba del III sec. a.C. dalla necropoli di Bazzano, dove poter seguire un virtuale percorso storico-cronologico del luogo di sviluppo della cicloescursione. Nel relativo chiostro francescano si possono ammirare gli affreschi restaurati, con scene di vita di San Bernardino da Siena.
A conclusione della visita museale si sale all’interno del paese per una visione dei suoi vicoli fino alla Chiesa di S.Maria Assunta ( foto 3).assergi_03

Usciti dal paese si prosegue il ciclopercorso risalendo il lato destro orografico di una parte di valle pedemontana denominata del Vasto, alla base della catena occidentale delGran Sasso, sotto la linea ideale che unisce il Monte Pizzo Cefalone alPizzo di Camarda passando per la Cresta delle Malecoste. La vista della maestosità  del dislivello di tale catena ci accompagna per l’intera gita.

Sulla sinistra si intuisce la presenza del torrente Raiale che più a monte trova le sue sorgenti, il quale sarà  visibile sul ritorno.

Il percorso si sviluppa ad anello il cui tratto di andata avendo una quota altimetrica superiore risulta più aereo.

La conformazione orografica della valle del Vasto presenta numerose grotte di piccolo e medio volume mentre una è di rilevante interesse sia geologico che antropologico: Grotta Amare, 960 m.s.l.m., ( foto 4)assergi_04.

E’ una grotta di origine carsica dove le acque percolanti dalla superficie hanno solubilizzato il calcaree rendendo la grotta oggi costituita da quattro camere. Di esse una è aerea e ne costituisce l’accesso mentre le restanti sono visitabili con attrezzatura speleologica. Le ultime due camere sono riempite parzialmente di acqua e scendono fino al livello della valle sottostante ( circa 880 m). La grotta con buona probabilità ha ancora camere da esplorare. La camera aerea è stata dal periodo paleolitico da riparo e vissuta da ominidi fino all’età  del bronzo. Testimonianza a questo sono i suppellettili ritrovati e ancor più sbalorditivo i resti scheletrici di tre individui risalenti a periodi differenti.

Dunque si giunge a S.Pietro della Jenca, 1150 m.s.l.m., (foto 5), assergi_05agglomerato di case pastorali del paese di Camarda utilizzato dai pastori nei periodi estivi ed oggi rivalorizzato per nuove tendenze di recupero artistico, turistiche e spirituali in seguito alle numerose visite di Giovanni Paolo II.

Ad esso sono state erette varie stele commemorative e dato il suo nome ad una cima in prossimità  di  Pizzo Cefalone(2444 m). Dopo una visita all’agglomerato urbano prendiamo un sentiero per tornare al paese di Assergi che costeggia lo stesso versante vallivo ma più vicino al fiume dove si aprono altre piccole cavità  e si incontrano i ruderi di S.Maria della Croce (foto 6).

Approfondimenti

Chiesa di Santa Maria Assunta (sec. XIII).

La chiesa ( foto 1) e la cripta furono costruite sul ciglione di roccia che fungeva a difesa naturale al castello di Assergi. Il rinvenimento di una pergamena ha datato al 1150 l’inizio dei lavori degli ambienti ipogei della cripta su cui alla fine del XIII sec. fu eretta la basilica superiore. Numerosi i lavori architettonici fino al recupero, nel secolo scorso, per ottenere l’immagine della facciata e cripta che abbiamo oggi. L’ambiente ipogeo fu eretto in onore di S.Franco dove si conservano le reliquie del santo , racchiuse in preziosi scrigni, custoditi nel sarcofago principale, datato al XV sec.
La chiesa inferiore e superiore mostrano una planimetria di tipo basilicale, ossia a tre navate longitudinali spartite con massicce colonne sormontate da  capitelli di varie forme. Dai sostegni si ripartono numerose arcate a tutto sesto su cui insiste la copertura di volta a crociera.
La spazietà  interna della chiesa di S.Maria Assunta fu modificata drasticamente nella seconda metà  del 1700, occultando le colonne in piloni in muratura, le finestre ed il rosone furono murati, la navata centrale rialzata e le pareti rivestite di stucchi con stile tardo barocco.
La facciata fu inoltre schermata da una lunga loggia, per mostrare al pubblico le reliquie di S.Franco in occasione delle grandi solennità .
Ad oggi la facciata mostra una tipologia scarna con, in posizione asimmetrica il portale con il bassorilievo dell’Agnus Dei ed il rosone marmoreo, quest’ultimo opera di maestranze aquilane.
La zona presbiteriale mostra le varie fasi degli interventi effettuati nei secoli.

San Clemente

Questa piccola chiesa chiamata S.Clemente in Fratta (Foto 7), assergi_07di origine ancora dubbia, può risalire ai primi secoli del cristianesimo ed una antica tradizione narra l’esistenza nei pressi della chiesa di una catacomba dei primi marti.ri cristiani.
Nell’abside era affrescata anticamente la scena della Resurrezione con S.Clemente e S.Franco ai lati

San Pietro della Jenca

Posto su di un colle nel Parco Nazionale del Gran Sasso, l’antichità del pittoresco monumento è data da un affresco posto all’interno della chiesa, raffigurante S.Cristoforo nell’atto di sorreggere il Bambino Gesù, con una tecnica di affreschi del XIII.  L’attuale costruzione (foto 4) è composta da due piccoli edifici, entrambi coperti a capanna e realizzati  in pietra a vista locale. All’esterno, la facciata è arricchita da un portale ad architrave poggiato su mensole e corredata di un campanile a vela.  L’interno si presenta con una suggestiva aula unica, coperta da una volta a botte in pietra.La presenza di un arco trionfale tamponato nella parete absidale fa supporre che in antico l’aula dovesse sfociare in un’abside semicircolare.  La notorietà  di questo monumento è legata alla figura di Giovanni Paolo II che amava recarsi in raccoglimento e preghiera in questi luoghi.  Nel 1999 è stata collocata all’esterno una stele commemorativa e nel 2005 gli è stata intitolata una vetta tra Pizzo Cefalone e Vetta delle Malecoste.

 

Santa Maria della Croce

Anch’essa di origine prossima al XIII sec (foto 5), subì un crollo nel terremoto del 1703 che colpì anche i paesi del vicinato. Ciò che rimane oltre al muro di valle è la parte absidale, i cui resti chiudono piccole cavità nella roccia. Buona parte del corpo della costruzione si sviluppava verso valle, costituente il sacrato della chiesa. E’ evidente la copertura della parte antistante l’abside  con le imposte di volta visibili ai due spigoli della costruzione. A pochi metri dalla chiesa si nota un piccolo riparo parzialmente chiuso da mura, nel cui interno si nota una vasca di raccolta dell’acqua. La tradizione narra che i credenti di Assergi dopo processione nella chiesetta di S.Clemente, nel giorno della resurrezione, tornassero al paese passando in preghiera a S.Maria della Croce.

 

Vista Aerea

assergi

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